1998
mostra “Alvar Aalto 1898-1976” Mantova
allestimento della mostra “Alvar Aalto 1898-1976” fruttiere di
palazzo Te (MN) (con N. Marras, grafica Tassinari/Vetta)
Alvar Aalto 1898-1976 è l’edizione italiana della mostra organizzata dal MoMA di New York. La mostra viene allestita in aulici spazi a Mantova da Achille Castiglioni e Nicola Marras, con criteri ben diversi da quelli della versione newyorkese: “All’interno delle fruttiere di palazzo Te, occupando due delle tre navate, è stata realizzata una galleria – spiegano i progettisti, tornando sulla natura intima dell’allestimento, in una forte occasione di riflessione qual è sempre una mostra su temi architettonici-, spazio unitario di apparente consistenza volutamente provvisoria, in contrappunto alla solidità e alla durata dell’architettura ospitante e, nel caso della mostra su Aalto, delle architetture in mostra”. Dall’ingresso una significativa gigantografia di Alvar Aalto invita a entrare nelle navate delle fruttiere. Qui l’allestimento con pareti bianche inclinate, disegna una galleria di grandi foto in bianco e nero, disegni originali e plastici, in un ordinato e ben leggibile itinerario. Nella presentazione di ogni progetto viene mantenuto uno stretto e continuo confronto tra materiali originali (schizzi a mano dell’autore e disegni di progetto) distribuiti sulla parete e fotografie, testi e didascalie, impaginati nel leggio sottostante, che snodandosi segue le pareti in tutto il loro sviluppo di quasi 200 m lineari. La presenza di 11 gigantografie scandisce il percorso, segnalando altrettanti progetti che costituiscono le tappe principali dell’opera di Aalto, documentata da oltre 50 opere in mostra. I modelli infine completano la documentazione di molti progetti, esponendone la volumetria complessiva o evidenziandone aspetti particolari su appositi sostegni. Al centro della galleria, seguendo il ritmo dei pilastri, sono presenti autoreferenziali volumi elementari a capanna in tessuto, al cui interno sono esposte alcune lampade progettate da Aalto ancora in produzione. L’illuminazione della galleria è riflessa da pannelli in tessuto, sospesi al di sopra delle pareti inclinate. Una eletta selezione delle dalle collezioni di Finn Form di oggetti di industrial design di Alvar Aalto è invece esposta, a chiusura della mostra, nelle sale di palazzo Te, a confronto diretto con i capolavori di Giulio Romano. “Tali oggetti – precisano ancora i progettisti – definiscono un percorso che si affianca a quello di visita al palazzo: tra i due si creano volute interferenze, senza tuttavia violare le loro differenze e la loro reciproca autonomia. Infine, occorre segnalare che la galleria realizzata nelle fruttiere è stata pensata con l’obiettivo immediato di rispondere alle esigenze della mostra su Alvar Aalto, ma anche nella prospettiva di potere successivamente ospitare altre e differenti esposizioni”.