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1991

mostra “Coincidenze” Castelgrande – Bellizona (CH)

allestimento della mostra “Coincidenze” Castelgrande – Bellizona
(con N.Marras grafica M.Huber)

 

Il castello di Bellinzona ospita nella sala di rappresentanza e sul prato della corte 140 opere della collezione Marguerite e Jean Arp. Frutto dell’impegno di Marguerite Hagenbach, seconda moglie dell’artista, l’eterogenea raccolta è composta da pezzi eseguiti da una sessantina tra i più noti autori del novecento – il titolo della mostra sottolinea appunto la casualità di formazione della collezione, legata ai contatti personali della coppia. Pensato per conferenze, concerti, ricevimenti, ma non mostre, lo spazio dedicato all’esposizione (un parallelepipedo di 50x60m, alto 5m) viene trasformato da una struttura autonoma, dichiaratamente temporanea, in grado di aumentare la superficie espositiva. Il percorso, che si sviluppa senza soluzione di continuità tra ambiti commisurati alle opere e ai loro raggruppamenti tematici, è costruito da contropareti modulari in trucidare (alte 365 cm), montate su un’agile carpenteria in legno e cadenzate dal ritmo delle finestre. I moduli, senza intervenire sulle pareti della sala, si reggono per geometria, appoggiandosi l’uno all’altro: non è quindi possibile avere pareti continue di grandi dimensioni, ma si possono soltanto aumentare o diminuire le quinte. La luce naturale, proveniente dalle aperture così schermate, viene sostituita da lampade al quarzo, montate su converse di lamiera zincata, alle spalle e al colmo dei pannelli, ottenendo comunque una luminosità relativamente bassa, indiretta e diffusa, adatta a far risaltare i quadri. All’esterno, nella corte del castello, il tema principale è rappresentato dal rapporto tra luogo (i fuori-scala tra masse in pietra di torri e mura medievali, contrastanti con il paesaggio aperto) e sculture di Arp che, per caratteristiche e dimensioni, sono disposte sullo sfondo degli edifici ristrutturati e intonacati, nelle immediate vicinanze dell’ingresso. Nel cuore del centro storico, ai piedi della rocca, ancora una grande scultura di Arp segnala la presenza della mostra. La flessibilità del sistema espositivo e la sua efficacia per le mostre promosse dalle istituzioni locali ne hanno suggerito il riuso in altre occasioni.