Carlo Sabbatucci
Mi ricordo come fosse ieri il giorno del mio primo “colloquio” in studio: ero 5 min in anticipo e mi aprirono la sig.ra Irma, Giovanna e Antonella, offrendomi un caffè; mi sentii subito a casa, parte della grande famiglia dello studio Castiglioni. Era il 29 gennaio 2013, il giorno del mio compleanno, ed è stato un regalo magnifico.
In questi anni di collaborazione con la Fondazione, la sensazione che provo entrando in studio non è cambiata: grande responsabilità e rispetto reverenziale ma, più di tutto, grande familiarità e appartenenza che crescono giorno dopo giorno.
Nel tempo ho imparato a conoscere l’Architetto tramite gli oggetti anonimi, i prototipi, i racconti delle persone e le sorprese nelle scatole d’archivio; è stata, ed è tutt’ora, una conoscenza che mi ha silenziosamente e lentamente arricchito, sia come progettista che come persona.
Ho imparato anche che tutto e tutti possono insegnare qualcosa di importante, che l’umiltà e la curiosità sono caratteristiche fondamentali per un designer, che conviene mettersi sempre in discussione e soprattutto, non prendersi mai troppo sul serio.