Home Back

06 Giugno 2013

 

Gibigiana (2013)

    La Fondazione ha voluto realizzare dal 6 giugno al 10 agosto 2013 una specifica mostra su un oggetto di Industrial Design progettato da Achille Castiglioni,

    la “Gibigiana” prodotto da Flos nel 1980 ancora oggi in produzione.

    Come in una soffitta ricolma di tesori, torniamo bambini cominciando ad esplorarla ed ecco che ci troviamo davanti ad una vecchia scatola in cartone da cui fuoriescono forme curiose, un filo rosso le unisce come traccia evolutiva dell’incessante percorso progettuale di Achille Castiglioni, “il progetto non è che un momentaneo stop, la ricerca è tutto…” .

    Fondamentale è la ricerca della forma giusta, un concentrato di funzione per risolvere un problema quotidiano.

    Achille voleva analizzare “un fatto di comportamento di due persone che vivono in uno stesso ambiente e magari dormono insieme ed uno dorme e l’altro legge” e per questo nasce Gibigiana, da gioco di riflessi a progetto industriale prodotto da Flos, una storia lunga 32 anni, e non ancora terminata.

    Gibigiana è un apparecchio illuminante da comodino con luce riflessa concentrata e orientabile. Lo specchietto posto alla sommità dell’apparecchio, serve per orientare il flusso luminoso proveniente dalla sorgente luminosa nascosta all’interno della scocca in acciaio. La luce viene così orientata soltanto dove serve, per permettere a due persone, nel medesimo ambiente buio, di svolgere contemporaneamente attività differenti con differenti condizioni di luce.

    L’annullamento della presenza della sorgente luminosa mediante la riflessione, attraverso lo specchio più in alto, è quella soluzione che fa della riflessione della luce, un’importante soluzione progettuale o come l’avrebbe chiamato Achille “il componente principale di progettazione”.

    Nel 1980 Achille Castiglioni progetta Gibigiana ispirandosi proprio ad uno scherzo da alunni discoli, quando fra i banchi di scuola si riflette un raggio di Sole con l’orologio, sui muri dell’aula, in faccia ai compagni di classe oppure, meglio ancora, sulla schiena al professore: la gibigiana appunto.

    La narrazione all’interno degli spazi della Fondazione Achille Castiglioni sarà leggibile tramite la diretta partecipazione dell’osservatore, maneggiando degli specchi ultraleggeri capaci di svelare ciò che è nascosto.

    La riflessione è filtro per leggere la realtà, lo specchio è strumento di indagine.